Come funziona la successione
La successione è quel processo legale che consente di trasferire a degli eredi beni e/o risorse (come somme di denaro, quote azionarie, quote societarie…) secondo le volontà del defunto, oppure, in mancanza di un testamento valido, secondo le direttive stabilite dalla legge.
Indipendentemente dal tipo di successione, entro un anno dalla morte del defunto dev’essere presentata una dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate, precisamente presso l’ufficio del territorio in cui ha sede l’ultima residenza del defunto. Questo documento, che si può inviare anche per via telematica, è soggetto al pagamento dell’imposta ipotecaria e catastale, nonché a una tassazione aggiuntiva suddivisa in percentuali in base al grado di parentela tra l’erede e il defunto.
Chi deve presentare la dichiarazione di successione
Hanno l’obbligo di presentare la dichiarazione di successione in qualità di aventi causa gli eredi, i chiamati all’eredità, i legatari o i relativi rappresentati legali, gli amministratori dell’eredità, i curatori delle eredità giacenti o l’esecutore testamentario, ovvero la persona di fiducia del defunto cui viene affidato il compito di eseguire le sue ultime volontà.
In alternativa, tali soggetti possono affidarsi a figure specializzate per la compilazione e la presentazione della documentazione necessaria e per il calcolo delle imposte. Si tratta di geometri, avvocati, ingegneri commercialisti, consulenti del lavoro o centri di assistenza fiscale.
Cosa si può includere nella dichiarazione di successione
Nella dichiarazione di successione si potranno includere beni mobili e immobili, titoli al portatore, contanti e valori preziosi, rendite e pensioni, crediti, debiti, liquidazioni di quote societarie, azioni, obbligazioni e quote societarie. Queste andranno a costituire l’eredità del defunto.
Tempi per presentare la dichiarazione di successione
Come già anticipato, la legge impone di presentare la dichiarazione di successione entro un anno dalla morte del defunto, ma, qualora per qualsivoglia motivo i tempi non venissero rispettati, la si può presentare anche dopo questa scadenza pagando le relative sanzioni.
Per quanto riguarda la compilazione, una volta raccolta tutta la documentazione richiesta dall’Agenzia delle Entrate, di norma sono necessarie dalle tre alle quattro settimane per condurre tutte le verifiche se si tratta di una successione “semplice” (un conto corrente e un immobile). I tempi possono dilatarsi se si ha a che fare con più immobili, conti correnti, quote azionarie o societarie.
Infine, le volture catastali, ovvero l’effettiva intestazione degli immobili agli eredi, possono richiedere anche diversi mesi, a seconda del numero di pratiche che l’Agenzia delle Entrate si ritrova al momento a gestire.
Tipi di successione
Vediamo quali sono i diversi tipi di successione:
- Successione legittima: in assenza di testamento per legge l’eredità si devolve al coniuge, ai figli e ai parenti fino al sesto grado (ad esempio, zii e cugini). In mancanza di questi soggetti l’eredità va allo Stato, che risponderà dei debiti, se presenti, entro il limite dei crediti che rientrano nell’asse ereditario. La presenza di soggetti con un grado di parentela più stretto esclude gli altri. Se, ad esempio, vi sono coniuge e figli la successione dei fratelli è esclusa.
- Successione testamentaria: l’eredità viene assegnata nel rispetto del testamento redatto da defunto, che per essere considerato valido deve essere olografo (redatto e firmato a mano dal defunto e ritrovato dai parenti nella sua abitazione), pubblico (dettato a un notaio) oppure segreto (consegnato a un notaio in busta chiusa e conservato tale da quest’ultimo fino al momento della morte del defunto).
- Successione necessaria: è una sorta di strumento a tutela degli eredi, poiché limita la libertà testamentaria del defunto, impedendo che i suoi averi vengano devoluti nella loro totalità a soggetti non parenti, salvaguardando così le quote che spettano ai parenti a prescindere dalle volontà del defunto.